Corriere della Sera
STATI UNITI
Ucciso un boss degli Hell's Angels Ora il Nevada teme la vendetta dei biker
«Jethro» è morto in uno scontro con una banda rivale
MILANO - C’è paura nello stato americano del Nevada per possibili rappresaglie degli Hell’s Angels, la celebre gang di motociclisti spesso finita nelle pagine di cronaca nera. Durante uno scontro a fuoco nei pressi di un casinò tra membri rivali è rimasto ucciso il capo californiano della banda di motociclisti. Il sindaco della città di Sparks ha preso una decisione drastica: ha cancellato una parata di moto e dichiarato lo stato d'emergenza.
MASSIMA ALLERTA - Il boss degli Hell’s Angels di San Josè in California è stato ucciso in uno scontro a fuoco con i membri di un gruppo rivale nel vicino stato del Nevada. Come ha confermato la polizia, il 51enne Jeffrey Pettigrew, è stato colpito a morte venerdì sera nella città di Sparks. Nella sparatoria sono rimasti feriti in modo non grave altri due membri del club rivale, i Vagos. «Jethro», come era conosciuta la vittima, aveva lavorato per 20 anni nel dipartimento di trasporto pubblico. Per gli inquirenti era il leader carismatico del club dei biker. Nel frattempo l’allerta tra le forze di sicurezza di Sparks è massima a causa di una possibile vendetta. Il primo cittadino Geno Martini aveva proclamato per il fine settimana lo stato d'emergenza, rientrato poi lunedì mattina. Una parata motocilistica in occasione dello Street Vibrations, un festival che si svolge regolarmente da diversi anni e richiama oltre 30 mila centauri, è però stata cancellata dalle autorità per motivi di sicurezza.
VENDETTA- Secondo Martini ci sarebbe stato un secondo scontro a fuoco dopo l’azione delittuosa di venerdì. Il racconta di una grossa Bmw nera che sabato scorso sarebbe passata a grande velocità vicino ad un motociclista, membro dei Vagos; dall’abitacolo sarebbero partiti diversi colpi che avrebbero centrato l'uomo allo stomaco, ferendolo gravemente. La polizia sospetta che sia il primo di una serie di atti di vendetta da parte degli «angeli». «Ci saranno altre vittime, è praticamente certo», ha detto il capo della polizia locale. Nel Nevada gli Hell’s Angels sono una della band meglio organizzate con potere e molta influenza all'interno del mondo criminale. L'associazione motociclistica, in origine formata da reduci della guerra di Corea, è nata negli Stati Uniti alla metà degli anni Sessanta. Il fenomeno si è poi esteso anche in Europa, con «chapter» (cioè club) anche in Italia, soprattutto al nord. Oggi è diffusa in tutto il mondo: gli «angeli» che ne fanno parte, tradizionalmente, montano su Harley-Davidson. I Vagos MC, invece, sono nati nel 1985 in California e sono presenti in diversi stati Usa, così come in Messico.
Elmar Burchia
Genova. Hells Angels, così si chiamano i bikers rigorosamente harleysti, che spesso invadono le nostre coste con i loro motori. Ma questi gruppi di bikers non sono solo un gruppo folkorico, ma hanno una serie di simboli, riti, che talvolta sconfinano anche nella strenua difesa del territorio.
E’ propro per questo motivo che sono stati arrestati. A seguito di una violenta rissa avvenuta nel 2009 in piazza della Vittoria dove gli Hells Angels accerrchiarono 6 componenti del gruppo Gremium che voleva costituirsi nel genovese. Sono stati arrestati 16 membri. La squadra mobile di Genova ha infatti eseguito alcuni provvedimenti coercitivi, tra cui quattro misure cautelari per rapina ed estorsione. Gli arrestati sono tutti liguri e figurano anche 4 genovesi, 1 savonese e 1 albenganese.
Perchè rapina? Questa lotta di territorio e di simboli aveva a che fare con il togliere lo stemma identificativo dalle giacche altrui. In particolare, proprio nella rissa di Piazza della Vittoria gli Hells Angels provarono a togliere lo stemma ai Gremium.
“Lo scopo degli Hells Angels, che sono i bikers più diffusi sia a livello mondiale che nazionale, è quello di assumere il completo controllo del territorio – spiega Gaetano Bonaccorso, comandante della squadra mobile – Uno dei loro principali obiettivi è quello di avversare tutti gli altri gruppi e di cercare di portagli via aderenti, anche tramite rapine dei giubbotti e dei segni distintivi, oltre che con minacce violente. Una vera e propria guerra tra motociclisti, che può scatenare varie reazioni, fino a culminare nell’omicidio, come è avvenuto in Trentino”.
Un fenomeno che non è accomunabile a quello dei scontri fra bande latine, ma
altrettanto pericoloso. “Stiamo mettendo in atto tutte le azione necessario per poter sgominare questi gruppi – conclude Bonaccorso – per scongiurare la violenza e ogni pericolo”.
Genova2
E’ propro per questo motivo che sono stati arrestati. A seguito di una violenta rissa avvenuta nel 2009 in piazza della Vittoria dove gli Hells Angels accerrchiarono 6 componenti del gruppo Gremium che voleva costituirsi nel genovese. Sono stati arrestati 16 membri. La squadra mobile di Genova ha infatti eseguito alcuni provvedimenti coercitivi, tra cui quattro misure cautelari per rapina ed estorsione. Gli arrestati sono tutti liguri e figurano anche 4 genovesi, 1 savonese e 1 albenganese.
Perchè rapina? Questa lotta di territorio e di simboli aveva a che fare con il togliere lo stemma identificativo dalle giacche altrui. In particolare, proprio nella rissa di Piazza della Vittoria gli Hells Angels provarono a togliere lo stemma ai Gremium.
“Lo scopo degli Hells Angels, che sono i bikers più diffusi sia a livello mondiale che nazionale, è quello di assumere il completo controllo del territorio – spiega Gaetano Bonaccorso, comandante della squadra mobile – Uno dei loro principali obiettivi è quello di avversare tutti gli altri gruppi e di cercare di portagli via aderenti, anche tramite rapine dei giubbotti e dei segni distintivi, oltre che con minacce violente. Una vera e propria guerra tra motociclisti, che può scatenare varie reazioni, fino a culminare nell’omicidio, come è avvenuto in Trentino”.
Un fenomeno che non è accomunabile a quello dei scontri fra bande latine, ma
altrettanto pericoloso. “Stiamo mettendo in atto tutte le azione necessario per poter sgominare questi gruppi – conclude Bonaccorso – per scongiurare la violenza e ogni pericolo”.
Genova2